"Non so bene perché, ma c'è qualcosa nell'orso che induce ad amarlo"
J. O. Curwood

sabato 10 marzo 2007

La primavera precoce sveglia Misha, l'orso di Mosca

Da molti anni è per i moscoviti l'orologio delle stagioni: Misha (nella foto), l'orso bruno dello zoo della capitale russa, si è svegliato dal letargo, segnando così l'inizio ufficiale della primavera in città. La sua consorte è di parere contrario: continua infatti a dormire placidamente nella tana, così come gli altri orsi del parco.
Ma è il venticinquenne Misha, il più intraprendente del gruppo - si è scavato da solo la tana per sé e la compagna, e ha anche cercato di evadere con un tunnel che però ha dovuto abbandonare, perché finiva nella zona delle tigri - a fare testo. In tanti anni, non si è mai sbagliato: i suoi pieni risvegli hanno sempre coinciso con il definitivo progresso delle temperature, oggi intorno ai più 4 gradi centigradi. In passato, è capitato che il plantigrado facesse brevemente capolino dalla tana per guardarsi intorno e ritirarsi subito all'interno, segno che l'inverno era tutt'altro che finito.
"Stavolta sembra ben sveglio, è uscito, ed è anche molto affamato - dicono al quotidiano 'Moskovski Komsomolets' i guardiani dello zoo - non fa che chiedere cibo ai visitatori". Per almeno un paio di giorni però dovrà pazientare: se la primavera precoce dovesse rivelarsi un falso allarme e Misha decidesse di tornare alla sua siesta, sarebbe pericoloso per lui farlo a stomaco pieno. L'orso quest'anno ha dormito davvero poco: è andato in letargo dopo le feste natalizie, a metà gennaio, anziché a fine autunno come al solito.
L'inverno 2006-2007 è stato praticamente assente, secondo i canoni moscoviti. Tranne che per un paio di settimane quando il termometro è sceso anche oltre i meno 20 gradi, le temperature sono state quasi sempre attorno allo zero, e spesso positive. La neve ha latitato fino a gennaio - non succedeva dalla fine del XIX secolo - e in generale l'inverno è stato il più caldo da quando si è cominciato a tenere nota delle temperature. Con un immediato risvolto positivo: nella capitale, per la prima volta da molti anni, non vengono pubblicate statistiche settimanali sui morti per congelamento.

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