"Non so bene perché, ma c'è qualcosa nell'orso che induce ad amarlo"
J. O. Curwood

mercoledì 28 marzo 2007

Thailandia: inseminazione artificiale per panda gigante

L'inseminazione artificiale è, secondo gli esperti, l'unica soluzione per favorire la riproduzione del panda gigante Xuang Xuang dello zoo di Chiang Mai. L'accompiamento con la sua compagna, Lin Hui, era già stato 'ricercato' imponendo una dieta ferrea al panda e mostrandogli video 'hard' nei quali appaiono panda che si accoppiano. La storia di Xuang Xuang ha attirato l'attenzione in Thailandia, dove la sua apatia sessuale lo ha portato a diventare un fenomeno mediatico. Xuang Xuang e Lin Hui, di origine cinese, sono stati trasferiti allo zoo di Chiang Mai nel 2003. L'idea dello zoo era che i due si sarebbero accoppiati e avrebbero procreato. Ma così non è andata, almeno non fino ad ora. In un primo tempo, gli esperti hanno pensato che il problema era il peso: Xuang Xuang era troppo grasso. Sottoposto a una dieta ferrea, il panda è calato di 142 chili, ma nemmeno questo lo ha spinto ad accoppiarsi. Gli esperti hanno allora pensato di sollecitarlo visivamente e ormai da settimane - dopo che i due panda sono stati separati - Xuang Xuang è stato bombardato da video di panda che si accoppiano. Nemmeno questa soluzione sembra aver sortito gli effetti sperati, anche se la prova decisiva sarà la prossima settimana, quando Lin Hui entrerà nel periodo ideale per accoppiarsi e i due saranno riuniti. In molti, comunque, ormai pensano che l'unico modo per superare l'empasse sarà la fecondazione artificiale. In merito il 'The Bangkok Post' riporta che un esperto di fecondazione artificiale cinese sarà in Thailandia la prossima settimana.
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1 commento:

Unknown ha detto...

Un comico ha detto: è come se (come nel pianeta delle scimmie) mi rinchiudessero in una gabbia con M. Hack e mi chiedessero di riprodurmi per evitare l'estinzione. Scienziata di grande fama.....ma mi estinguerei senza pensarci su due volte.

Morale: magari la 'pandessa' non era di suo gradimento.
Scusa l'ironia, Ciao