Articolo di Giovanni Matteo Filosofo su "IlGiornalediVicenza.it"
«Dovete prenderlo e portarlo via da questo paese. O lo portate via vivo voi o lo porterete via morto». Riunione "calda" per l'orso, l'altra sera, a Posina mentre Dino lasciava nuove tracce dei suoi spostamenti verso Tonezza, in contrà Valle, dove ha tentato di aprire, senza riuscirci, una gabbia di conigli per sfamarsi.
ESPERTI. Per gli esperti non è pericoloso ma la gente non lo vuole. Ha minacciato di ucciderlo se non verrà trovata una soluzione. Tra i presenti, oltre 200 rappresentanti delle contrade frequentate in questi giorni da Dino-M5, numerosi sono i cacciatori. Gente spiccia che pare non intenzionata ad attendere molto prima di tentare un'azione. La popolazione della vallata ha paura e vuole che l'orso sia catturato e portato via, al più presto. Altrimenti sarà ucciso. È questa la sintesi delle reazioni dell'incontro con la popolazione tenutosi in una palestra strapiena. Una riunione programmata da Comune in collaborazione con la Polizia provinciale, con i tecnici regionali al termine di una settimana di violente scorribande di M5 ai danni di animali domestici, allevati nelle diverse contrade. Due ore, in parte dedicate a meglio conoscere la natura dell'orso bruno e i motivi per la sua reintroduzione nel Trentino.
PROGETTO. La gente, abbastanza pazientemente, ha lasciato che la dottoressa Sonia Calderola, dell'unità di Progetto caccia e pesca della Regione, illustrasse le caratteristiche del predatore: animale solitario, un carnivoro che si ciba anche di vegetali, la predilezione per i boschi misti di latifoglie, la non pericolosità per l'uomo. Mugugni del pubblico, però, hanno accompagnato quest'ultimo dato e l'affermazione che l'orso bruno è tornato e tornerà a ripopolare zone che, con l'abbandono delle colture, si stanno rimboschendo sempre più.
RITORNO. Un ritorno alle origini che innesta il problema delle difficile convivenza con l'uomo, soprattutto se l'orso provenie dalla popolazione slovena. Un animale che ha comportamenti anomali, privilegiando la carne, assalendo animali stanziati vicino alle case, sulle cui carogne torna a cibarsi più volte. Un orso che dal risveglio dal letargo ha percorso in lungo e in largo le Prealpi Veneto-Trentine, da Lamon al Parco delle Dolomiti bellunesi, a Cesio Maggiore, Vallarsa, Trento, Lessinia, Recoaro, e che dallo scorso 11 aprile sembra aver privilegiato Posina. In questo tragitto, Dino ha fatto danni per quasi 4 mila euro, più quelli per le tre ultime asine sbranate. Perdite che la Regione rifonde per intero. Il comandante del corpo di Polizia provinciale, Claudio Meggiolaro, ha illustrato quanto si sta facendo per Dino sul piano dissuasorio e della sicurezza, col pattugliamento notturno delle guardie, dotate di fucili con cartucce di gomma, con cui hanno già sparato. Ma, a questo punto, sono stati gli stessi proprietari degli animali uccisi a protestare la loro rabbia. «O lo portate via vivo voi o lo porterete via morto. E un bandito. Non è un orsetto Yoghi. C'è paura nelle contrade sparse nella vallata. Questo animale è pericoloso, anche per i bambini che a scuola a piedi».
PRESENZA. I cittadini hanno poi poi aggiunto ancor più preoccupati: «Noi non siamo abitati a questa presenza. È facile dire che se lo si incontra bisogna stare calmi. Qui ha mangiato solo carne. Non è normale. E sono ormai tre giorni che non si nutre. Siamo certi che tornerà ad uccidere». Queste sono solo alcune delle affermazioni sentite per voce della popolazione, a cui Meggiolaro ha promesso interventi dissuasori, ma non la cattura immediata dell'orso, dato che per farla servirebbe una decisione dell'apposito ministero e tempo per tendergli una trappola, considerato che, data la mole, un narcotico non avrebbe effetto immediato. Ogni giorno, alle 17, comunque, la polizia farà conoscere ai sindaci di Tonezza e Arsiero il punto di rilevazione della posizione dell'orso, col segnale emesso dal suo radiocollare e captato dal satellite. Claudio Meggiolaro ha poi invitato i posinati a collaborare, telefonando alla Polizia provinciale nei casi e di emergenza e di avvistamento.
6 commenti:
Che schifo, questa umanità piccina che crede di avere lei sola diritto al territorio e alla sicurezza. Se lo uccidono non metterò mai piede dalle loro parti e gli farò cattiva pubblicità. Un popolo di ignoranti e violenti non merita niente.
A quanto pare è ormai "fuori pericolo" sta tornando verso l'altopiano di Asiago, sulla strada che aveva percorso per giungere in Val Posina. La cosa sgradevole che ho trovato in molti commenti nei blog e dei giornali online è l'assoluto panico e la totale cecità nell'affrontare il problema. Oltretutto i commenti lasciavano spazio anche a stupidi campanilismi regionali e offese fra diversi commentatori. Come possiamo tollerare un orso quando non riusciamo a tollerare quelli della nostra stessa specie?
... purtroppo a me capita spesso di non capire gli umani. Quando sento parlare di fucili poi, la voglia di capire lascia spazio a quella di scappare su un altro pianeta.
Questi sono a due passi dal confine con Trieste, sono dei cuccioli: http://bora.la/2010/04/19/cuccioli-dorso-a-cerknica-le-foto-degli-incontri-ravvicinati/
Grazie Anonimo, avevo trovato la notizia proprio questa mattina ma avrei voluto qualche informazione in più visto che le uniche che ho trovato sono in Sloveno. Chissà se c'è qualcuno sul blog che può tradurre l'articolo originale in Italiano?
cacciatore (fotografico) e studioso dell'orso da 35 anni, trentino, vi dico. non abbiate paura, lasciategi finire di consumare le prede, altrimenti va in cer ca di nuove almeno fino a maggio, Intorno1950, val di Daone ,Trentino, dei contadini sfalciano un prato con i piccoli figli seduti distanti da loro , si accorgono che tra i due piccoli c'è un cane enorme che bruca l'erba,è un orso che non si cura dei bambini a pochi metri e brucando erba piano piano si allontana nel bosco ,Ed è una storia vera!
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