Tra le tante conseguenze dell’effetto-serra, nell’Europa settentrionale il surriscaldamento dell’atmosfera terrestre ha mandato in confusione gli orsi bruni, facendoli diventare vittime dell’insonnia: invece di andare in letargo, come di solito avviene non appena il termometro si abbassa, tanto in Russia quanto in Svezia quest’anno i plantigradi sono rimasti vispi e svegli ben oltre la norma, anche due mesi e mezzo in più, e oltre.
Come mai? Appunto perché il termometro non si è abbassato, se non appena pochi giorni fa. Troppo mite l’inverno, troppo elevate le temperature, addirittura fino a 5-10 gradi al di sopra delle medie stagionali svedesi. Così, se in genere alle latitudini sub-artiche gli orsi vanno in letargo in ottobre, al massimo a novembre, nel 2006 è stato soltanto verso la fine di dicembre che hanno cominciato a dare segno di volersi ritirare a fare la nanna: uscivano sempre meno all’aperto, non si avventuravano più tanto spesso alla ricerca di cibo, si raggomitolavano al calduccio nelle tane; finché si sono finalmente addormentati.
Link
Come mai? Appunto perché il termometro non si è abbassato, se non appena pochi giorni fa. Troppo mite l’inverno, troppo elevate le temperature, addirittura fino a 5-10 gradi al di sopra delle medie stagionali svedesi. Così, se in genere alle latitudini sub-artiche gli orsi vanno in letargo in ottobre, al massimo a novembre, nel 2006 è stato soltanto verso la fine di dicembre che hanno cominciato a dare segno di volersi ritirare a fare la nanna: uscivano sempre meno all’aperto, non si avventuravano più tanto spesso alla ricerca di cibo, si raggomitolavano al calduccio nelle tane; finché si sono finalmente addormentati.
Link
Nessun commento:
Posta un commento