"Non so bene perché, ma c'è qualcosa nell'orso che induce ad amarlo"
J. O. Curwood

sabato 9 giugno 2007

Un orso per salvare i soldati in pericolo

Per i popoli del nord America, l'orso è sempre stato sia un animale che rappresentava la forza fisica e la fierezza in battaglia, sia un animale con spiccate valenze curative. Proprio negli stessi luoghi che hanno visto nascere queste tradizioni, in questi ultimi tempi è stato sviluppato (chissà, forse ispirato dalle leggende dei nativi americani) il Battlefield Extraction Assist Robot (il cui acronimo è appunto BEAR, orso) cioè un robot deputato a mettere in salvo i soldati americani feriti sui campi di battaglia. Il robot è alto circa un metro e 80, la sua testa ha la forma di quella di un orsetto, è teleguidato ed è coordinato nelle sue funzioni da un computer. I cingoli di cui è provvisto gli assicurano la possibilità di muoversi anche in zone difficili da raggiungere e le sue "braccia" riescono, con movimenti molto "dolci", a prelevare e trasportare esseri umani senza che questi subiscano traumi. Le braccia dotate di un sistema di movimento idraulico possono trasportare agilmente fino a 135 chilogrammi. BEAR è dotato inoltre di microfoni e telecamere con il quale un operatore può interagire con il ferito e può essere utilizzato anche per l'esplorazione e come sminatore. Dato che per adesso è solo un prototipo si gli sviluppatori hanno previsto di utilizzarlo fra cinque anni, sicuri forse che di guerre ce ne saranno in abbondanza. Chissà cosa avrebbero pensato i capi indiani di una macchina del genere. Forse avrebbero gridato al sacrilegio...

1 commento:

Anonimo ha detto...

Bah... lo scopo principale cioè quello di salvar vite è notevole, ma chissà perchè so già che verrà usato in altro modo.

Comunque gran bella soluzione.. invece di cercar di evitar le guerre, 'sti americani costruiscono l'orso robot.. ma cercare di risolverli alla radice i problemi, no?

PolemicMisty