"Non so bene perché, ma c'è qualcosa nell'orso che induce ad amarlo"
J. O. Curwood

giovedì 4 ottobre 2007

I pastori del Mediterraneo candannano l'uccisone degli orsi

Condanna per l'avvelenamento degli orsi abruzzesi arriva da parte dei pastori tradizionali e transumanti del Mediterraneo provenienti da Francia, Spagna, Portogallo, Grecia e dalle Regioni Sardegna ed Abruzzo riuniti a Marsiglia per il seminario finale del progetto sul Pastoralismo mediterraneo 'Pastomed', finanziato dalla Comunita' europea. I pastori di tutto il Mediterraneo alla notizia dell' uccisione dei plantigradi hanno condannato il gesto barbaro, rammaricandosi pero' che siano stati gia' additati in modo generico i 'coltivatori' ed 'allevatori' della zona come colpevoli. ''Siamo qui - ha dichiarato Nunzio Marcelli, che al consesso rappresenta l'Arpo (Associazione produttori ovicaprini d'Abruzzo) - proprio perche' riteniamo che la pastorizia tradizionale e transumante sia un valore insostituibile per il territorio e l'ecosistema''. '''Gia' durante questa estate calda - ha aggiunto Marcelli - mentre l'Italia del Centro-Sud bruciava abbiamo dovuto assistere a dichiarazioni stampa in cui si accusavano i pastori di appiccare incendi, mentre e' dimostrato che laddove continua il pascolamento il fuoco non si sviluppa per la mancanza di un fertile terreno di sottobosco. Ora nuovamente, mentre siamo impegnati con i nostri colleghi di tutta Europa per far si' che venga finalmente riconosciuto anche in Italia il ruolo sociale, economico ma soprattutto ambientale di questa attivita', che altrove come in Francia e in Spagna viene retribuita proprio per la sua funzione di conservazione del territorio, dobbiamo assistere ad un nuovo attacco indiscriminato, che a causa di un gesto criminale getta cattiva luce su tutta una categoria''. (ANSA).

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