L’Ente Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga ha seguito con grande partecipazione i gravissimi episodi che nei giorni scorsi hanno pesantemente colpito il patrimonio faunistico italiano, attraverso l’uccisione di tre esemplari di quello che è a tutti gli effetti un animale simbolo delle aree protette abruzzesi, per cui la cui tutela, solo lo scorso anno, la Regione Abruzzo si è fatta capofila di un Piano interregionale di salvaguardia.
«Sconcerto, preoccupazione e pieno sostegno al PNALM e al Presidente di questo, Giuseppe Rossi», sono espressi, a nome dell’Ente, dal Commissario Allavena.
«La vile soppressione degli orsi nel Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, impone in primo luogo di riflettere sull’importanza delle aree contigue ai Parchi Nazionali, la cui istituzione è, prima di tutto, di competenza delle regioni interessate, e in merito alle quali la Regione Abruzzo sta ora adoperandosi. Nel caso specifico è ben noto come gran parte degli orsi marsicani errino abitualmente e per lunghi periodi al di fuori dei confini del Parco.
Chiaramente, come tutti ben sappiamo, una sorveglianza del territorio attenta e costante è condizione indispensabile per un’efficace tutela dell’ambiente dei Parchi e, in primo luogo, della loro fauna più significativa.
Un’attenzione particolare va, inoltre, dedicata ai punti di maggiore criticità, ad esempio là dove, per la presenza di adeguate disponibilità alimentari, sia naturali che artificiali (per aiutare gli animali nei periodi critici o per attrarli in specifiche località per ricerca scientifica), gli animali risultano essere particolarmente vulnerabili.
Anche una fruizione turistica in alcune zone di particolare importanza, in alcuni periodi dell’anno per la fauna può comportare disturbo eccessivo o spostamenti anomali degli animali stessi, a tutto danno della loro tutela.
Facciamo sì che la morte di questi poveri orsi possa servire almeno ad incentivare le azioni di tutela nelle aree protette ed in quelle di connessione tra i Parchi».
«Sconcerto, preoccupazione e pieno sostegno al PNALM e al Presidente di questo, Giuseppe Rossi», sono espressi, a nome dell’Ente, dal Commissario Allavena.
«La vile soppressione degli orsi nel Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, impone in primo luogo di riflettere sull’importanza delle aree contigue ai Parchi Nazionali, la cui istituzione è, prima di tutto, di competenza delle regioni interessate, e in merito alle quali la Regione Abruzzo sta ora adoperandosi. Nel caso specifico è ben noto come gran parte degli orsi marsicani errino abitualmente e per lunghi periodi al di fuori dei confini del Parco.
Chiaramente, come tutti ben sappiamo, una sorveglianza del territorio attenta e costante è condizione indispensabile per un’efficace tutela dell’ambiente dei Parchi e, in primo luogo, della loro fauna più significativa.
Un’attenzione particolare va, inoltre, dedicata ai punti di maggiore criticità, ad esempio là dove, per la presenza di adeguate disponibilità alimentari, sia naturali che artificiali (per aiutare gli animali nei periodi critici o per attrarli in specifiche località per ricerca scientifica), gli animali risultano essere particolarmente vulnerabili.
Anche una fruizione turistica in alcune zone di particolare importanza, in alcuni periodi dell’anno per la fauna può comportare disturbo eccessivo o spostamenti anomali degli animali stessi, a tutto danno della loro tutela.
Facciamo sì che la morte di questi poveri orsi possa servire almeno ad incentivare le azioni di tutela nelle aree protette ed in quelle di connessione tra i Parchi».
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