Il direttore del Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, Aldo Di Benedetto, definisce ''poco verosimile'' l'ipotesi che indica la morte di tre orsi, avvenuta nelle scorse settimane, come una ''strage annunciata'', in reazione alle incursioni dell'orso Bernardo nei centri abitati della Valle del Giovenco. ''I sindaci dei Comuni di Ortona dei Marsi e Bisegna - riferisce Di Benedetto - hanno dimostrato grande disponibilita' gestendo, insieme alla Direzione del Parco, le incursioni degli orsi a garanzia dell'ordine pubblico e della sicurezza dei cittadini. Per di piu' l'Ente Parco ha messo a disposizione recinti elettrificati, porte di sicurezza per pollai e altre strutture per tutelare quelle piccole, ma importanti attivita' agricole e di allevamento''. ''Per primo, adottando cautela nella tempistica - prosegue Di Benedetto - ho annunciato che siamo di fronte ad un fenomeno di eco-terrorismo di inaudita gravita, pianificato e organizzato da soggetti spregiudicati, i cui interessi economici collidono con il rispetto delle regole, delle norme e della convivenza civile, non solo della convivenza con orsi e lupi''. Gli incendi appiccati la scorsa estate - secondo il direttore del Pnalm - proprio in una zona limitrofa a dove si e' verificata la strage di animali, ''erano un segnale di avvertimento che annunciava un attacco mortale all'istituzione Parco, ai suoi animali simbolo, ma anche alla tranquillita' sociale degli abitanti del luogo da sempre rispettosi della fauna selvatica''. Di Benedetto ha aggiunto che ''esistono laboratori specializzati e personale qualificato che sta accertando, con scrupolo, le cause di morte sia degli orsi e lupi sia dei cinghiali e degli altri animali domestici coinvolti nella carneficina. Per questo - dice - spettera' a loro farci conoscere, quando lo decidera' la magistratura, le cause di questo deplorevole fenomeno''. (ANSA).
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