“Sottoporrò una terna di nomi su cui dovrà esprimersi il ministro dell’Ambiente”, afferma il presidente dell’ente Parco Giuseppe Rossi (nella foto). “Quando il consiglio dovrà selezionare i nominativi per la scelta del nuovo direttore sarà il momento per esprimere giudizi sull’operato degli attuali vertici del parco”. Mentre si attendono i risultati delle analisi sui tre orsi morti, Rossi commenta così l'accaduto: “Forse accanto allo scontento dei pastori – dice ancora il presidente Rossi - , il motivo di un gesto così scellerato potrebbe essere anche riconducibile alla riperimetrazione della zona di protezione esterna del parco con l’istituzione dell’area contigua prevista per legge. Per il versante laziale c’è poi la proposta di estensione dell’area protetta. Altre proposte di questa natura sono nell’aria, ma ancora non formalizzate”. Nulla insomma viene tralasciato dagli inquirenti, e anche all’interno del parco c’è voglia di riscatto. “L’aria qui è pesante anche se la comunità locale si è stretta intorno al parco questo a dimostrazione del fatto che non esiste un’ostilità nei confronti di questa istituzione. Da parte nostra stiamo pattugliando il territorio eventualmente per scongiurare la presenza di esche avvelenate. Bisogna migliorare la funzionalità del servizio di sorveglianza e aumentare l’organico del personale”.
Intanto sono stati effettuati prelievi di acqua nel fiume Sangro da parte del personale del Nucleo investigativo del Corpo Forestale dello Stato per scongiurare il pericolo di un possibile avvelenamento delle acque. La sorgente del fiume Sangro si trova infatti in localita' ''Acqua Ventilata'', a nemmeno 500 metri dal ritrovamento. Per lo scopo e' stato impiegato uno dei nuovissimi laboratori mobili in dotazione al corpo ed i risultati sono attesi per i prossimi giorni. Proseguono ancora le indagini coordinate dalla Procura di Avezzano e condotte dal Corpo Forestale dello Stato e dai Carabinieri del comando Compagnia di Avezzano per raccogliere elementi utili a individuare gli eventuali responsabili. Altri accertamenti sono in corso su di un'altra carcassa, questa volta di pecora, trovata morta vicino Gioia dei Marsi (AQ). Esami dovranno accertare se si tratti o meno di un'altra esca avvelenata.
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